Arrivano degli aggiornamenti sulle condizioni del bimbo di Ventimiglia, picchiato dal compagno della nonna: si è svegliato.
Sono emerse nuove notizie riguardo le condizioni del piccolo Ryana, il bimbo di Ventimiglia picchiato selvaggiamente dal compagno della nonna. A riferire le sue condizioni il papà, che ha riferito: “Ryan mi ha accarezzato e ha voluto un abbraccio”.
Il racconto del papà di Ryan
Il racconto del papà del bimbo di soli sei anni prosegue: “Mio figlio sta leggermente meglio, gli hanno tolto il drenaggio polmonare. Mi ha accarezzato il viso e ha voluto un abbraccio”. Secondo quanto riferito, le condizioni del bambino sarebbero in miglioramento.
La vittima risponde bene alle cure dei medici e si sta riprendendo, seppur molto lentamente. Il piccolo Ryan si trova ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Gaslini di Genova. Da quel 19 dicembre, il giorno in cui è avvenuto il pestaggio selvaggio, il papà del bimbo gli è sempre stato accanto.
Durante le scorse ore il bambino si è ripreso ed ha potuto finalmente parlare dopo settimane di sedazione profonda. Il racconto del papà: “Mio figlio sta leggermente meglio, gli hanno tolto il drenaggio polmonare. Mi ha accarezzato il viso e ha voluto un abbraccio”.
E prosegue: “Ha guardato un po’ dei suoi cartoni animati preferiti e ha chiesto della mamma e del fratellino”. Le condizioni del bambino, nonostante abbia ripreso conoscenza, restano comunque gravi ed i medici continuano a monitorare costantemente la situazione.
Poi, lo sfogo del papà nei confronti della madre e del compagno della donna, colpevole dell’aggressione. “Non riesco a darmi pace. Non posso sopportare che al mio bambino sia stato fatto tutto questo. Ha coperto l’orco che aveva in casa. Essere tradito da chi ti ha messo al mondo è il tradimento più brutto. Soprattutto perché allo stesso tempo ha tradito mio figlio“.
Entrambi gli indagati risultano essere attualmente a piede libero. L’uomo ha dichiarato: “L’ho picchiato perché non mi lasciava lavorare”. La vittima è un bimbo di soli sei anni. La giustificazione dell’uomo per il brutale atto compiuto: “Spostavo dei mobili e lui non mi lasciava lavorare, così l’ho colpito”.
Avrebbe raccontato questo l’indagato alla pm Maria Paola Marrali. Il fatto risale a una decina di giorni fa. L’uomo, accompagnato dalla sua legale, Maria Spinosi, ha ammesso di aver picchiato brutalmente il nipote della sua compagna.